Verso un museo dell’educazione a Shanghai: idee e visioni internazionali

italian.shanghai.gov.cn| 2025-12-08

Shanghai conta oltre 170 musei dedicati ai temi più diversi, ma non dispone ancora di un museo dell’educazione capace di raccontare in modo completo e organico la storia, la realtà contemporanea e le prospettive future dell’istruzione in Cina.

Il 2 e 3 dicembre, esperti e studiosi provenienti dal mondo dell’educazione e della museologia si sono riuniti nel piccolo auditorium dell’Accademia delle Scienze Sociali di Shanghai per discutere come dare vita a un museo dell’educazione con vocazione internazionale.

Gu Hongliang, vicesegretario del Comitato cittadino per l’istruzione e la salute, ha ricordato come l’educazione abbia contribuito a infondere nuova energia allo sviluppo economico e sociale della città, offrendo a ogni cittadino possibilità concrete di crescita personale. Il sistema educativo di Shanghai lavora da tempo alla progettazione di un museo dell’educazione con influenza globale.

Per Gan Chunhui, vicepresidente esecutivo dell’Accademia delle Scienze Sociali di Shanghai, un museo dell’educazione non rappresenta soltanto un’eredità storica: si tratta anche di uno strumento per rafforzare il soft power culturale, attuare la strategia nazionale che punta su un’istruzione forte e tutelare preziosi beni della memoria educativa.

Secondo gli esperti, un museo dell’educazione deve combinare raccolta, partecipazione e sperimentazione, con funzioni al tempo stesso integrative, strategiche e simboliche. Deve proporsi come grande laboratorio per studenti e ragazzi, coniugando la scuola e pratica sociale, e presentare i valori della tradizione educativa cinese, le tappe dello sviluppo dell’istruzione e i risultati della modernizzazione.

Emma Nardi, già presidente dell’International Council of Museums (ICOM) e oggi alla guida del Comitato ICOM per le attività educative e culturali, ha osservato che un museo dell’educazione non dovrebbe limitarsi alla scuola: include anche l’educazione in famiglia e quella culturale. Inoltre, dovrebbe diventare un luogo di sperimentazione per la formazione degli insegnanti e un osservatorio sulle nuove sfide tecnologiche.

Eike Schmidt, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli, ha sottolineato che il futuro museo dell’educazione di Shanghai deve guardare oltre i confini nazionali: occorrono più seminari, workshop e iniziative in grado di rafforzare il ruolo nella pratica educativa.

Le università di Fudan, East China Normal e Shanghai Jiao Tong hanno condiviso le loro esperienze in materia di musei storici, archivi educativi e risorse digitali. Studiosi internazionali hanno presentato pratiche museali adottate in vari Paesi, ribadendo l’importanza di valorizzare competenze globali e di promuovere la costruzione condivisa di risorse, la collaborazione accademica, la circolazione delle mostre e l’attivita di educazione pubblica.

 

Fonte: Shanghai Observer