Gian Marco Schiaretti: artista italiano e la sua città che non dorme mai

italian.shanghai.gov.cn| 2025-11-26

Nella notte, le acque del Huangpu scorrono cariche di luci che brillano come l’argento. Affacciato alla finestra, Gian Marco Schiaretti ascolta la sinfonia del fiume, dove il mormorio della corrente è punteggiato dai richiami delle navi, trovando nel cuore di questa città senza sonno una quiete quasi meditativa.

Negli ultimi anni è diventato l’attore di musical italiani più amati in Cina, capace di portare in scena produzioni di grande raffinatezza artistica. Dal Don Giovanni seduttore al Casanova ribelle, fino al tormentato protagonista di Notre Dame de Paris... Una carriera internazionale gli ha permesso di far arrivare la sua voce oltre ogni barriera linguistica, trasformandola in un ponte tra le culture d’Oriente e d’Occidente. Nel 2024 è salito anche sul palco del Gala di Capodanno della CCTV, duettando con artisti come Liao Changyong e facendo risuonare in tutta la Cina la melodia di Belle.

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​[Foto/Shanghai Observer]

Nel musical originale Lady Macbeth, in scena al MIFA 1862, dà vita a un Macbeth che si scontra con l’intensità della protagonista Maya Hakvoort. “È l’anima più complessa mai creata da Shakespeare”, racconta Gian. “Non è un eroe, e neppure un demone: è un uomo lacerato tra desiderio e coscienza, e in questa lacerazione si spalanca l’abisso dell’animo umano”.

Il teatro, ricavato da un ex cantiere navale, riflette perfettamente l’identità di Shanghai: qui convivono le tracce di un passato industriale e l’avanguardia artistica. Gian Marco ama passeggiare in questi spazi durante le pause, sfiorando i mattoni rossi che hanno segnato la storia cantieristica cinese. Lo Shanghai Shipyard, fondato nel 1862, ha varato colossi come la Shaoxing: oggi, quegli stessi spazi ospitano una nuova stagione creativa.

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​[Foto/Shanghai Observer]

“Shanghai è la mia seconda casa.” dice, con un tono che tradisce affetto e nostalgia. Dai cibi di strada dei longtang ai teatri moderni, dagli shikumen ai grattacieli che sfiorano il cielo, tutto di questa città lo affascina. Durante i suoi concerti ha intonato anche la celebre Ye Shanghai (“Notte di Shanghai”): la sua interpretazione trasmette una comprensione profonda, quasi intimamente sentita. “Molte grandi città hanno luoghi in cui la storia si fonde con il futuro. E qui lo senti con chiarezza; Shanghai è il centro del mondo. Tutto si mescola, collide, e da questo scontro nasce qualcosa di nuovo. Una vera città che non dorme mai”.

Il tempo qui scorre come le acque del fiume, intrecciando passato e futuro in un dialogo infinito. Questa è Shanghai: una città sempre sveglia, un luogo dove i sogni possono brillare.

 

Fonte: Shanghai Observer